categoria | Diritti umani, Teatro

“Il gran lupo cattivo”,di Paolo Billi,dialogo fra il corpo e il muro,Maria Rosa Dominici Bortolotti

Inserito il 30 aprile 2018 da Maria Rosa DOMINICI

Li,seduta in attesa,spalle al muro ,aspetto in silenzio,silenzio che non è,il bisbiglio indistinto ,si fà parola,si fà voce…non ascolto,ascolto solo me stessa,poi le parole diventano vive…
“sei figlia del povero…?.”
e allora mi giro verso il muro appoggio braccio e fronte,per sentirlo meglio(che orecchie grandi che hai…dice Cappuccetto Rosso ad Ezechiele).
Non vorrei staccarmi da ciò che quel muro ormai intriso di secoli di dolore,mi sta sussurando..
Mi scosto,torno nella posizione iniziale…penso di avere allucinazioni uditive,poi però chino la testa in avanti,la prendo fra le mani…e penso…e lo squarcio del tempo e dei ricordi negati, ma sempre confusamente presenti, tornano…
Si,nulla accade per caso,le barriere,i confini ,i pregiudizi…io ,come loro,anchio forse ebrea in quanto figlia di emigranti…ricordo,rivedo,risento
“…il razzismo ha da essere cibo di tutti….”
già,ci sono luoghi,nazioni in cui i bambini non sono accettati,non possono stare con babbo e mamma…io lo so bene! e tanti bambini di ieri e di oggi e forse di un domani ,mai chiaro,mai puro,mai sincero..lo proveranno ancora.
Incrocio le gambe,poi sto a braccia conserte e il linguaggio del corpo traduce bene la chiusura e la diffidenza .
Intanto il pubblico con sguardo e spesso, con occhi vuoti ci guarda.
Non so SE QUESTI ANONIMI, capiscono perchè io guardo un punto fisso ,lontano,non per loro,non con loro…non lo seguono ,non vogliono vedere,capire,intuire,mi giro di nuovo,cambio posizione per continuare il dialogo, punto un gomito sull’amiconemico,muro di gomma,…come quello del pregiudizio..
Con la guancia appoggiata faccio prendere il volo ai miei pensieri,bambina separata,con 2 realtà, una piacevole e una fantasticamente romantica…il tempo..rende tutto cosi relativo…
” chi può va,parte,si esilia,senza denaro,senza…sono stato dimenticato?…ho cercato di raccontare la verità”
lo farò ,ricordando che, le stelle stanno a guardare…per poi raccontare,obiettive,perchè lontane,al di sopra, rischiarando il buio del dolore,dell’angoscia,del rifiuto ,del nascondersi,dei diversi tanti doveri e dei negati ,molti, diritti
Eppure la me bambina ricorda con gioia mista a tremebonda attesa il gioco a nascondino,bello nell’infanzia,ma atroce per l’adulto.
Ambiguo il senso del ridere…
“Sei stupito? ..nessuno mi crede…Mi prendi per matto? Guardami…Il mio corpo bruciato dalle fatiche.Lo spettacolo di un pagliaccio ubriaco”.
(i pagliacci mi fanno ancora piangere…ricordo mio padre quando cantava RIDI PAGLIACCIO…e il pianto era in gola).
Forse stanca,spossata, l’ultima posizione,le braccia,vinte dallo sforzo del vivere,spesso appesantito dalla zavorra del pregiudizio,cadono rilassate o arrese..non so…rifletto e il suono piacevole di un clarinetto rompe il malevolo incantesimo della consapevolezza,sempre dolce e amara.
Ci si alza,forse un rispetto,del luogo,delle persone,della storia,delle vittime?
La porta si apre,anche a noi figuranti, poi, verrà concesso di entrare,commozione e turbamento,ricordi di compagni di università,Rafy,Zvi,Rogov,Ariel,Amii,tornati chi in Israele chi in Palestina,e un violino suonato con mani dell’anima ci accompagna anche in quell’accadere del” prima di me”.
C’è un nastro adesivo,giallo e nero,lo sento sbarramento,frontiera,come quella dell’infanzia con un al di quà e un al di là,che separava,dilaniava i rapporti e gli affetti,sto quasi per piangere,sono nel mio spazio,cosi privato e intimo.
GRAZIE DI QUESTA ESPERIENZA…,grazie Paolo,Filippo,Manuela,Maddalena,Susanna,Elvio,Paolina,Giuseppe,l’altra Maria Rosa,Clelia….e tutti,alle volte non si conoscono i nomi di tutti ma resta l’incontro che unisce identità e storie diverse.
Volevo dimenticare anni all’inizio della mia vita…ma non è possibile,il passato ritorna,sempre,per tutti,ciao Gran LUPO CATTIVO…in sintesi la tua storia è anche la mia…chi è stato emigrante o figlio di emigranti lo sa…grazie mi è tornata alla memoria una parola,strana,che accendeva la mia curiosità di bambina,sempre piena di perchè..spesso rimasti senza risposta…Apolide,SENZA POLIS,SENZA PATRIA…per fortuna io ce l’ho la mia polis e forse è per questo,per questa memoria che vorrei una Patria per tutti,in Patria hai il luogo delle radici che poi ti permettono di essere cittadino del mondo.

Riflessioni,di me figurante,sullo spettacolo del 25 aprile 2018 Bologna ,Il gran lupo cattivo-Antisemitismo italiano 1938/2018,per la regia di Paolo Billi, ingressi da via Fabio Finzi angolo Porta Nova con accesso alle Sinagoghe.

Ringraziando la Compagnia del Pratello,Botteghe Moliere,laboratorio di musica Aurelio Zarrelli,laboratorio di scenografia Irene Ferrari e Federica Bani,laboratorio di scrittura Filippo Milani e Viviana Santoro,
Laboratorio di storia Luca Alessandrini ,con la partecipazione di minori e giovani adulti in carico ai Servizi di Giustizia Minorile,studenti del Liceo Scientifico Sabin e del Liceo Artistico Arcangeli di Bologna e
dei senior dell’Università Primo Levi, e la partecipazione di cittadini di ogni età.
organizzazione Amaranta Cappelli
clarinetto Daniele D’Alessandro
violino Ilaria Coratti
coreografo Elvio Assunçao

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Maria Rosa DOMINICI

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psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.

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