Progetto psicantropos:andare a scuola e sentirsi a casa………
Inserito il 16 dicembre 2012 da Maria Rosa DOMINICI
ANDARE A SCUOLA E SENTIRSI A CASA
Lunedì 3 aprile – Riceviamo e pubblichiamo questa comunicazione del Dott. Luca Cardinali.
“Oggi ho la possibilità di entrare nella scuola elementare di Viserba da psicologo e osservatore grazie al caloroso invito di Maria Rosa Dominici e Carla Ricci. Sono molto curioso di vedere “di fatto” cos’è il progetto “psicantropos-leggere i messaggi del corpo”. Arrivo a Viserba e mi accoglie la nebbia: mi aspettavo il sole, il mare e trovo un’atmosfera molto familiare essendo abituato a vivere in terre di grandi nebbie, la “bassa modenese”. Il plesso scolastico è facile da trovare. Suono: “buongiorno, mi chiamo Cardinali, dovrei partecipare agli incontri tenuti dalla dr.ssa Dominici…”. Il cancello quasi magicamente si apre (io comunque mi sento ancora un intruso). Una signora del personale non docente mi accompagna gentilmente al primo piano: si aprono le porte di una classe quinta e queste porte sembrano il prolungamento naturale delle braccia di Maria Rosa protese in un gesto di un abbraccio. Poi Carla, una romagnola doc che sa cosa vuol dire vivere la terra di Fellini. Saluto, al mio solito un po’ impacciato, quasi disorientato da tanta giovialità e di colpo i bambini: svegli, lucidi, curiosi. Alcuni di loro mi danno il benvenuto. Maria Rosa sta conducendo il colloquio sulla base delle domande proposte dai bambini stessi, precedentemente preparate assieme alle loro maestre. La discussione riprende velocemente e i bambini non mostrano alcun imbarazzo o difficoltà ad accogliere la mia presenza pur estranea, nonostante i quesiti da loro posti siano estremamente intimi e peculiari (qualcuno rompe perfino il diritto all’anonimato quasi a sottolineare la consapevolezza che ci può essere reciprocità solo nell’integrità degli individui e quindi: “scusa Maria Rosa, sai ho fatto io questa domanda, ma vorrei capire meglio…”). Di seguito altri due incontri in altrettante classi quinte. Qui se possibilie ancora maggiormente si percepisce un solida capacità di holding, come sfondo integratore, costituito dagli adulti di riferimento che porta questi bambini a potere, finalmente, dire e chiedere quello che probabilmente passa per la testa ad ogni bambino, ma che spesso non dice per proteggere il fragile contesto di adulti che si trova attorno. E quindi si parla di bullismo, di sessualità, di agiti sessuali, di diritti e di doveri, quasi di senso etico e del significato relazionale che assumono tali fenomeni, ma in una semplicità e al contempo adeguatezza che solo bambini così consapevoli e vorrei aggiungere “sulla strada della libertà” possono riuscire a fare. La semplicità è data dal substrato emotivo affettivo che si percepisce assolutamente solido ed accogliente: questi bambini sembrano aver imparato che nessuno li giudicherà male per quello che potranno dire, ma di sicuro sono loro i primi ad aspettarsi risposte ai loro turbamenti. E’ evidente, ma ancora non sempre realistico, che per poter ragionare e riflettere sulle cose prerequisito indispensabile è che quelle “cose” possano essere dette e ascoltate. Il fatto, poi, che con bambini di nove o dieci anni si usino terminologie tecniche e professionalmente adeguate è una conseguenza; se si abbandona la via dello scontro, della sfida, e si apre a quella della relazione allora pene, vagina, simboli fallici, masturbazione, sadismo, masochismo omosessualità, transessealità, il mito di Adamo ed Eva la mela e il serpente, i sogni, le paure e le angosce diventano strumento di crescita e i bambini a questo rispondono, torno a dire, in modo assolutamente adeguato. Altrimenti la via dei tabù e delle rimozioni… fin che dura.
A proposito di resistenze, oggi pomeriggio Maria Rosa conduce l’esperienziale di rilassamento con i ruoli “in reciprocità”: sono infatti i bambini ad effettuare il toccamento alle loro mamme. Da tempo era stata prenotata l’ampia palestra per accogliere al meglio i genitori intervenuti. La palestra risulta occupata da altri. Aleggia il disappunto, poi, mentre i bambini hanno già posizionato i materassini per le loro mamme, decidiamo di trasferirci sostanzialmente in un corridoio (quasi la corsia in ospedale). Ma ancora una volta sono i bambini che col loro entusiasmo e la loro forza in un lampo trasferiscono il materiale e sembrano dire: “l’importante è averlo un posto dove potere rappresentare il nostro percorso con le nostre mamme”. E così e stato.
L’armonia dei livelli esperienziali ed espressivi rivalutando il corpo ed i sui messaggi.
Molti bambini sono anche stati in silenzio, ma per loro il lavoro non è meno impegnativo.”
Luca Cardinali
N.B.: il Dott. Luca Cardinali è Psicologo e Psicoterapeuta.
Desidero condividere questo ,ormai datato documento ,in cui un collega dopo aver condiviso una mattinata nella scuola elementare di Viserba dove da anni con le maestre,soprattutto Carla RICCI,i bambini e i genitori formavo al Progetto Psicantropos,espresse questo suo vissuto….è strano ma desiderlo porlo come fosse una preghiera per quei poveri bambini assassinati in America…….
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Tags | di Viserba, dominici, maria rosa, mattinata, Psicantropos, ricci, scuola elementare
Ho letto l'articolo tutto d'un fiato, proiettato subito in un mondo che sempre ho calpestato in punta di piedi…ritrovo l'entusiasmo e la coopartecipazione coatta di chiunque avvicina Maria Rosa…
grazie caro..fino a che mi resterà questo entusiasmo con questi risultati e con care persone come te….mi sentirò viva,grazie e buona giornata
che bel racconto….mi sembra di vederti, mentre interagisci con i monellini <3
sai anche a me …con le tragedie che sento accadere in tante scuole…sembra quasi una fiaba di Natale…invece è realtà,vissuta e condivisa…solo 10 anni fa…ora quei bambini,quelle maestre,quei genitori hanno continuato in quella direzione…e io ne sono felice ed orgogliosa…è la mia paga del soldato…peccato non poterla portare ovunque…fino che ho forza…
bellissimo racconto ….. mi sembre di vederti interagire con quei monellini <3