categoria | Famiglia e Minori, In primo piano, Magistratura minorile, Vittimologia

Il bambino di Cittadella

Inserito il 21 marzo 2013 da Maria Rosa DOMINICI

Ecco il link al testo completo della decisione della Cassazione , la n. 7041 del 2013

Corte di Cassazione, sentenza 20 marzo 2013, n. 7041- Sulla necessità da parte del giudice di verificare il fondamento, sul piano scientifico, di una consulenza psicologica che presenti devianze dalla scienza medica ufficiale (21.3.13) 

Nel rinviare gli atti ad altra Corte d’appello , la Cassazione ha annullato il decreto della Corte d’appello, ritenendo che il provvedimento sia “intimamente correlato” alla diagnosi di PAS formulata dal consulente tecnico di ufficio, senza esporre in modo puntuale le ragioni della propria adesione alle citate conclusioni e senza verificare il fondamento, sul piano scientifico, di una consulenza che presenti devianze dalla scienza medica ufficiale. Ha precisato la S. C. che “Il rilevo secondo cui in materia psicologica, anche a causa della variabilità dei casi e della natura indutti va delle ipotesi diagnostiche, il processo di validazione delle teorie, in senso popperiano, può non risultare agevole, non deve indurre a una rassegnata rinuncia, potendosi ben ricorrere alla comparazione statistica dei casi clinici. Di certo non può ritenersi che, soprattutto in ambito giudiziario, possano adottarsi delle soluzioni prive del necessario conforto scientifico, come tali potenzialmente produttive di danni ancor più gravi di quelli che le teorie ad esse sottese, non prudentemente e rigorosamente verificate, pretendono di scongiurare”.

Dal sito ANSA.IT

E’ gia’ tornato a casa con la madre il bambino di 10 anni di Cittadella al centro di una dura controversia tra i genitori per la quale la Cassazione ha emesso una nuova sentenza che da’ ragione alla donna. ”E’ tornato con me ieri sera – ha detto la donna – Mi ha detto ‘mamma riportami a casa, voglio che finisca questo incubo”’.

La donna, non avendo trovato subito il figlio nella casa-famiglia di Padova dove è ospitato, si è presentata a casa del padre, fino a ieri unico affidatario, mostrando copia della sentenza dei supremi giudici che avevano cassato il decreto della Corte d’Appello di Venezia. “Lui – ha detto, riferendosi all’ex coniuge – ha richiuso subito la porta, ma il bambino ha sentito la mia voce ed è uscito dalla casa, salendo nella mia macchina”.

Il bambino tornerà nella scuola di Cittadella da dove era stato prelevato a forza nell’ottobre 2012. Lo ha confermato la madre, sostenendo che la scuola ha già dato il nulla osta. “Può tornare nella sua classe quando vuole” ha aggiunto. Nei mesi scorsi, quand’era nella casa-famiglia, il ragazzino – compirà 11 anni ad aprile – era stato inserito in una scuola elementare di Padova. “Nonostante il caos – ha detto la donna – ha avuto una pagella con tutti 9 e 10”.

Il bimbo era stato prelevato a forza da scuola in ottobre in esecuzione di un provvedimento di affidamento al padre. Per l’avvocato della donna, Girolamo Coffari, “la sentenza fa a pezzi la Pas (sindrome alienazione parentale)”. La Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte d’appello di Brescia il decreto dei giudici di secondo grado di Venezia.

“Ora torna ad essere efficace – sostiene Coffari – il pronunciamento del tribunale dei Minori che aveva affidato il piccolo alla mamma. Sia chiaro però che mi farò garante affinché il bambino continui a vedere il padre. In caso contrario rimetterò l’incarico affidatomi dalla signora”.

Il papà del bambino, raggiunto proprio mentre si trovava in compagnia del figlio, afferma di non conoscere la sentenza ma si dice “sereno”. “Mio figlio si è riavvicinato a me – spiega – é completamente affettuoso e mi frequenta con gioia, così come con gioia frequenta i nonni”. La Cassazione, secondo le prime informazioni, avrebbe deciso l’annullamento con rinvio del decreto dei giudici di secondo grado di Venezia sostanzialmente per un vizio di motivazione. Questo perché l’appello, sostiene la difesa della donna, non avrebbe esaminato le critiche mosse dalla madre all’accettazione della ‘Pas’, presa invece come elemento centrale nella scelta di affido del bambino al padre.

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Maria Rosa DOMINICI

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psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.

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Un Commento per “Il bambino di Cittadella”

  1. Maria Rosa DOMINICI Maria Rosa DOMINICI ha detto:

    Cassazione e Sindrome di alienazione genitoriale (PAS).
    è interessante,

    http://www.huffingtonpost.it/2013/03/21/bimbo-conteso-di-padova-la-cassazione-lo-riaffida-alla-mamma_n_2924991.html?utm_hp_ref=italy


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