Dopo il coma..la memoria corporea e psichica riescono ad inchiodare il vittimizzatore
Inserito il 06 giugno 2013 da Maria Rosa DOMINICI
Massacrata di botte dal fidanzato si risveglia dal coma e lo accusa.
Arrestato il compagno di Vanessa Villani: a marzo fu trovata nel suo letto in una pozza di sangue. Accanto, il figlio di tre anni.
Frosinone, 5 giugno 2013 – Si risveglia dal coma dopo un mese, inizia a parlare con gli inquirenti nel letto dell’ospedale. Prima qualche gesto, poi le prime frasi. Le sue parole confermano alcuni elementi raccolti dalla polizia e così fa arrestare il suo compagno. L’ennesima drammatica storia di violenza contro una donna arriva da Ferentino, vicino a Frosinone. Vanessa Villani, 31 anni, a marzo viene trovata nel suo letto in una pozza di sangue. Accanto c’è il figlio di tre anni, unico testimone. È domenica, una giornata come tante. La scoperta avviene quando la madre decide di andare da Vanessa, dopo alcuni contatti telefonici tra loro. Poco tempo e si trova davanti a una scena impressionante: la figlia riversa nel letto in fin di vita. Colpita nel sonno. La mamma urla, piange, chiede aiuto, mentre il compagno della figlia è fuori a fumare una sigaretta davanti al cancello di casa. I soccorsi sono immediati e Vanessa viene trasferita in eliambulanza al policlinico Umberto I di Roma: ha la teca cranica fratturata, con lieve infossamento. Per un mese resterà in coma farmacologico.
RAPPORTO BURRASCOSO – In casa quando arrivano gli uomini di Carlo Bianchi, che dirige la Squadra mobile di Frosinone, ci sono i bagagli pronti. Vanessa ha deciso di abbandonare il suo compagno, Davide Bianchi. Tra i due il rapporto, come confermano gli inquirenti, negli ultimi tempi è stato «burrascoso e morboso». Lei mite e minuta, è titolare di un negozio di alimentari; lui, 28 anni, disoccupato, quasi ossessionato dalla gelosia. In mezzo, il bambino di tre anni. Un storia complicata, che Vanessa decide di interrompere scatenando la reazione del convivente. Appena si risveglia dal coma, comincia a raccontare agli agenti della polizia. Riferisce che da tempo sopporta una situazione difficile. Gli investigatori trovano conferma ad alcuni indizi, l’alibi di Bianchi crolla e le indagini, coordinate dal pm Vittorio Misiti, arrivano a una svolta. Dopo quasi tre mesi, lunedì mattina, è scattato l’arresto per il compagno, che deve rispondere all’accusa di tentato omicidio. I suoi difensori, Giampiero Vellucci e Angelo Testa, per ora hanno scelto il silenzio: attendono l’interrogatorio, venerdì, del presunto aggressore e presenteranno ricorso al tribunale della libertà.
«RAGAZZA CORAGGIOSA» – Chi parla è invece il legale di Vanessa. «L’immane sofferenza della giovane donna e dei suoi congiunti, protratta per giorni, settimane e mesi, con il pericolo che tutto potesse irreversibilmente precipitare da un momento all’altro – dice l’avvocato Raffaele Maietta – ha pesantemente segnato la vita di tutti i giorni di questa famiglia umile e dignitosa, ma dotata di orgoglio e di impareggiabile forza d’animo. Vanessa – conclude il legale – alla notizia dell’arresto non ha espresso soddisfazione, ma un’intima esigenza di giustizia che, in qualche maniera, possa ripagarla di tutte quelle sofferenze». Vanessa ora sta bene. È tornata a Ferentino, dove vive in casa della madre. Ma per lei, sarà quasi impossibile dimenticare quanto accaduto in quella domenica di metà marzo. (corriere.it)
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