categoria | Criminologia, Diritti umani, Giuridica, In primo piano, Sociali, Vittimologia

Da San Bellino,parole coraggiose da uomini coraggiosi

Inserito il 07 maggio 2015 da Maria Rosa DOMINICI

I° Edizione del” Festival della Sicurezza.Cittadinanza,sicurezza,partecipazione”5-7 maggio 2015
convegno che si sta tenendo a San Bellino,in provincia di Rovigo,voluto da un Sindaco che sprigiona passione e volontà riguardo l’impegno verso i suoi cittadini e il contesto sociale di questa isola felice,in cui l’ordine e la cura appaiono già in modo sostanziale dalla serena atmosfera del paese.
Si sono incrociate competenze ,saperi esperienze e progettualità,cultura ,grazie
alla Società Italiana di Vittimologia e al prof.Augusto Balloni fondatore della stessa,
l’Università popolare”Enrico Ferri” e il Comune di San Bellino.
Oggi ho avuto il piacere di sentire gli interventi del Colonnello Roberto Zuliani,comandante della DIA di Padova,del dott.Carlo Negri ,Giudice presso il tribunale di Rovigo e del dott. Claudio Santini giornalista ,già presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna.
Mentre prendevo appunti ,entusiasta delle parole che finalmente e dopo tanti anni abbiamo sentito esprimere in un incontro volutamente pubblico e non solo per addetti ai lavori,con la prof.ssa Bisi e la dott.ssa Sette convenivamo che finalmente sentivamo ciò che in tanti anni non era mai stato detto cosi chiaramente ,,da uomini coraggiosi con parole coraggiose.
Il sindaco Aldo D’Achille,introduce ,parlando di di Sicurezza Urbana che è un bene comune fruibile dall”uomo,richiamandomi alla mente la intensa attività ,che da anni seguo del F.E.S.U ossia
,Forum Europeo Urban Security,già questo allarga l’orizzonte e avvinghia l’attenzione,questo impegno verso la “cura” dei propri cittadini in un momento in cui l’uomo economico mette al centro solo e sempre il proprio interesse.
Il colonnello Zuliani esordisce sulla differenza fra sicurezza percepita e sicurezza reale ,che di fatto non corrispondono rispetto al vissuto sociale e individuale,,spiega come in effetti si pone piu’ attenzione al ladro percepito come atto violento verso la proprietà e si sottovaluta ,l’aumento dell’attività mafiosa ,che ha cambiato aspetto diventando manageriale,penetrando in attività edilizie o imprenditoriali,in cui i grossi flussi di denaro transitano ,pulendosi da ciò che è stato ottenuto illegalmente,,…in Veneto ,per esempio aumenta l’acquisizione di industrie,….ci fa riflettere sull’ usura che apparentemente non è un atto violento,ma di fatto lo è.
Bisogna avere il coraggio di denunciare,valorizzare l’attività di forze di polizia,applicare sanzioni amministrative,non solo penali,interrompere i flussi di denaro,approffondendo le indagini patrimoniali,applicare le leggi, che ci sono.Il consiglio è di intervenire e combattere il patrimoniale e poi passare al penale.Termina con un’esempio semplice ma sostanziale ,dice:” se mi chiedessero cosa è la mafia,risponderei citando un semplice episodio…ero nella locride,passo davanti ad una chiesa,c’era un matrimonio fastoso,chiedo ad un presente-chi si sposa?,risposta”non lo so “….ecco questa è la Mafia.
Dopo queste intense parole ,inizia il Giudice Negri che indicando la sala dice”qui è uno dei pochi luoghi, quasi sacerdotali,in cui si trova la gente che crede in qualcosa..” ,ne convengo,è vero i presenti credono nell’etica,nel diritto dovere di preservare e mantenere una qualità della vita,un impegno sociale che è est-etica.
Ci fa una disanima semplice e logica su come poche modificazioni potrebbero fare funzionare meglio l’apparato burocratico che crea zavorra alla gestione della Giustizia ,affronta il tema della pena e della sua funzione rieducativa,che di fatto soffre di condizionamenti ideologici.Ricorda come la produttività dei Giudici italiani sia la piu’ alta d’ Europa,propone di applicare piu’ sanzioni amministrative e in casi di recidiva, il penale, l’utilizzo della conciliazione., chiarisce come il ricorso in appello cosi come attuato crei altri problemi , in quanto l’uso reiterato al ricorso,dilatando quindi i tempi portii alla prescrizione del reato
Il dott.Negri ha chiare indicazioni su come snellire e rendere piu’ funzionale il sistema giuridico,procedurale,ciò che spiega è di una logica chiarissima, funzionale anche ad una economia vitale ,peccato non renderlo applicabile con modificazioni di legge,..ma ..
L’intervento del dott.Santini ,in rappresentanza dell’Associazione delle vittime della uno bianca,riporta in me quel ricordo drammatico e tragico per la città e per l’insicurezza ,la paura e la sfiducia che ingenerò verso le forze dell’ordine.
Ci racconta di quanto lui direttamente sia stato colpito,in quanto suo figlio fu un ostaggio,sequestrato ,ferito con 5 colpi di pistola,durante una rapina ad una banca, dalla banda dei fratelli Savi .Di come le vittime avessero solo un fatto-atto risarcitorio nella dinamica processuale,nessun altro ruolo o diritto
Si chiede a proposito della funzione ri-educativa della pena ,perchè lo Stato si preoccupa della ri-abilitazione del reo e non della vittima,in tutto il processo non c’è la vittima ,in quel caso si arrivò all’assurdo che le vittime ,erano quasi i nemici dello Stato…
Tutto ciò mi fa intervenire,ricordando come per il processo ad Eva Mikula,a cui partecipai ,in qualità di giudice onorario al Tribunale per Minori di Bologna,nel caso dell’omicidio del giovane Massimiliano,la madre del ragazzo ucciso piangeva in aula,fu chiesto dall’avvocato di parte che non si turbasse l’assistita,da allora,e per altri casi,come reati di abusi sessuali e sfruttamento in cui la vittima non ha voce, sono ormai quasi 20 anni ,mi batto per il diritto al doppio garantismo,ossia,non solo per il reo ,ma anche per la vittima che in certi percorsi giudiziari subisce una doppia,ulteriore , vittimizzazione.
Grazie a questi coraggiosi che ci invitano ad essere coraggiosi nei nostri diritti e nei nostri doveri,.,le loro parole, di persone,professionisti competenti,carichi ,,di esperienze dirette, in difesa della sicurezza del cittadino,della società,ci invitano ad osare,,a denunciare ,,a non essere complici silenti di crimini e attività criminose a cui assistiamo
Non sono una cronista,spero di aver fatto passare,di essere riuscita a trasmettere ciò che è penetrato in me tramite queste parole di Zuliani,Negri e Santini
parole che sono state un massaggio per l’anima,un messaggio per la mente,una speranza per il futuro
ancora grazie a tutti i fautori di questo incontro ,di questo I°FESTIVAL DELLA SICUREZZA
Maria Rosa Dominici

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Maria Rosa DOMINICI

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psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.

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