categoria | Diritti umani, Situazioni belliche

MAMbo,oblii/censure,…elaborazione su documenti fotografici

Inserito il 29 maggio 2016 da Maria Rosa DOMINICI

Il laboratorio di Arte e Immagine a cura di Veronica Ceruti,ha visto coinvolti alcuni di noi che partecipavamo al Progetto Voci di quest’anno,chiamato Punto e a Capo,riguardante quel periodo storico che ha vissuto l’amnistia,l’oblio e la censura degli anni 1946,1976 nella percezione odierna e attuale.Vi ho aderito con entusiasmo stimolata dalla lettura dell’epistolario della mia professoressa di lettere , “VITA,AMICIZIA,AMORE,nelle lettere della prof.ssa MARIA CAVAZZUTI 1938-1946″.
Il lavoro consisteva nell’interpretare fotografie d’epoca con proiezioni emotive che avessero per tema queste parole chiave”Amnistia,Oblii,Censure,Amnesie”,con interventi grafici,con collage e titolazioni.
Non credo che questo articolo sia inadeguato in un sito che parla di vittime,specie bambini,in quanto in tutte le guerre i bambini sono vittime sempre e comunque,anche se non muoiono fisicamente…
L’infanzia vissuta in tempo di guerra,parla di privazioni, di affetti persi o feriti,di infanzia rubata da atti che inqualificabili esseri compiono fisicamente e psicologicamente su corpi che non hanno nè la possibilità,nè la forza di ribellarsi…testimonianze fotografiche di lager,filmiche per es.La ciociara,ecc,diari,Anna Frank,ce lo tramandano e anche in questi nostri lavori,adulti ,non mancano proiezioni infantili o ironiche ,esasperate ed alcune volte eccessive,in bilico fra il voler esorcizare l’orrore della guerra e il cosi’ comune comportamento di difesa che è il negazionismo,ormai radicato nei confronti dell’incubo della pedofilia,in ogni guerra tanti bambini diventano vittime di quella zona di tenebra che è l’abuso sessuale…Per questo eco d’infanzia e per questi meccanismi di difesa che traspaiono citerò alcuni collage fotografici miei e di colleghi con cui abbiamo partecipato,interessante il filo rosso che lega giovani,adulti e anziani come me.
Per esempio Serena Bernadette Falcone ( 23 anni frequenta l’ultimo anno della laurea magistrale in progettazione e gestione dell’intervento educativo nel disagio sociale,già laureata in scienze dell’educazione)
a proposito della sua sensibile produzione scrive,riguardo ad una foto in cui appare una sfilata di nazisti,appesi a fili tirati da una mano…

“Nelle sue mani: un potere, un ordine, un’ideologia, una follia proveniente da un ‘altrove’ lontano e quasi invisibile sembra però effettivamente governare le menti di questi soldati, di questi uomini di guerra che agiscono per conto del male, come governati da questo grande, cieco burattinaio. “,nella fotografia intitolata
La fine dell’arcobaleno: “fumi colorati escono da camini di nere fabbriche.. Ma questi fumi, in verità, coprono e censurano il fumo della distruzione: quello delle bombe. Questi colori, quindi, assumono connotati differenti rispetto a come di solito vengono percepiti. Non gioia, o allegria o spensieratezza. Nessun felice arcobaleno per questi colori.. Se ne vede solo la ‘fine’.”

Roberta, copre con un gigantesco barattolo di nutella un gruppo di soldati americani che ci infilano le dita e lo intitola” guerra al colesterolo”

Giuseppe Evangelisti applica fogli di cartavelina su figure umane sino ad intravvederne solo i contorni,quelli che definisce “i fantasmi della guerra “,.

Ubaldo Frabboni,in una fotografia in cui una persona in divisa fascista sta cantando,incolla delle rose e la intitola “grazie dei fior “,

Paolina Santarini,nella sua”scampagnata”inserisce un gruppo di persone,viste di spalle con zaino,sollevate da terra non poggiono i piedi,pertanto privi dell’aggancio simbolico con il principio di realtà,sullo sfondo una donna inginocchiata e gruppo di civili ..o partigiani in una scena di natura incendiata e distrutta….

E tante altre suggestive scenografie che sotto ondulazioni metalliche riproducono la stessa immagine fino a che,via,via scompare nei segni riconoscibili per entrare nell’oblio del tempo,.

Lasciandomi andare a libere associazioni,altro ricordo filmico,Le onde del destino e L’ospite d’inverno…forse per lo struggimento e l’inelluttabile che permea il ricordo di una guerra in cui è l’essere umano a provocarla e altri esseri umani devono subirla,cosi come l’infanzia continua a subire violenze vittimizzanti quotidianamente,spesso devo constatare che la strage degli innocenti non ha mai avuto fine…

Oblio per me difficile,resuscitato da oggetti che ben ho visto e sentito ed incontrato nei miei anni delle superiori, vissuti a Gorizia,terra massacrata in quell’epoca in cui vincitori,vinti e delinquenza comune erano indistinguibili…residui bellici che ancora uccidevano come i finti giocattoli che in tempo di pace continuavano a mutilare bambini,io del 1946 li ricordo ancora i manifesti appesi nelle scuole elementari nel periodo in cui vissi la mia infanzia fra Cordenons e Pordenone,..come Pappagalli verdi,di Gino Strada,come reticolati che ancora ferivano …nascosti dal grano o dai cespugli rosso sangue,nelle zone del Carso…

In un mio collage,giocando sulla duplicità del termine “cancello” incollo su macerie di Bologna,il cancello del ghetto di Gorizia,con i suoi serpenti ancora anneriti dal rogo, per anni simbolo e archetipo di miei incubi adolescenziali.
Il corpo rivela e cosi la memoria corporea interagisce sempre con il qui e ora,nelle mie due altre produzioni,simboli di una adolescenza quietamente provocatoria, ci sono i Beatles che attraversano sulle strisce verso un reparto di nazisti schierati,l’ho intitolato “iester day” e poi il mio caro Charlie Brown che presta il volto tondo e rassicurante ad un gerarca…
Importante questa esperienza per la memoria…forse anche per il diritto all’oblio…importante la cornice del MAMbo,importante i filmati che scorrevano da un inquietante luna rossa,l’occhio di bue della contraerea e i filmati sovrapposti di una Bologna piena di macerie e di una citta con macchine che l’attraversano…la giusta scenografia per l’attuale film…”E..la vita continua “per i superstiti.
grazie ancora a chi mi ha,ci ha regalato questa opportunità,un grazie particolare a Paolo Billi che mi ha permesso e fatto conoscere questi percorsi
Maria Rosa Dominici Bortolotti
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Maria Rosa DOMINICI

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psicologa,psicoterapeuta vittimologa,membro dell'Accademia Teatina delle Scienze,della New York Academy ofSciences,dell'International Ass. of Juvenile and Family Court Magistrates,della Società Italiana di Vittimologia,della W.S.V.,dell'Ass.internazionale di Studi Medico Psico Religiosi.,docente di seminari di sessuologia, criminologia e vittimologia in università Italiane e straniere,esperta per progetti Daphne su tratta di minori e sfruttamento sessuale,creatrice del progetto Psicantropos,autrice di varie pubblicazioni,si occupa di minori e reati ad essi connessi da 40 anni.

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